Conquistare la cittadinanza italiana era per la mia famiglia più che un sogno, più di un desiderio o un passaporto che ci aprisse le porte al mondo. La ragione per cui cercavamo la cittadinanza era molto più semplice e basata solo sull’amore di mia nonna, Maria Rosa, italiana, 94 anni di grande forza e saggezza.
Ricordo che da bambina ascoltavo mia madre e mia zia, parlando del giorno in cui avrebbero conquistato questa diritto italiano e ci è voluto del tempo per arrivarci. L’ansia per mia madre era di 62 anni, mia zia 56 e per me 28 anni.
Durante una conversazione senza pretese mia zia ha conosciuto Carmen Lucia e da lì la nostra cittadinanza ha cominciato a diventare realtà. Il nostro processo è stato semplice, ma anche in questo modo ci sono comunque voluti 8 mesi di preparazione prima di toccare il suolo italiano. C’erano correzioni, autenticazioni, orari, riunioni e tutto il supporto e le istruzioni affinché arrivassimo in Italia con tutto a posto.
E così siamo andati in Italia, nel nostro affascinante, piccolo, gelido paesino in cima alla montagna. La strada per arrivarci era tortuosa, con molte curve e ogni volta che ci spostavamo mi sentivo stanca di salire e scendere dalla montagna. Arrivarci non è stato facile, anche la nostra cittadinanza non è stata facile. Gli imprevisti possono  accadere. Ma lo volevamo così tanto e siamo stati così uniti e supportati da Carmen Lucia che siamo riusciti a superare tutte le difficoltà.
Non potevamo tuttavia non visitare il paese dove era nata mia nonna e quando ci siamo arrivati ​​l’emozione ci ha sopraffatto. Il paesino era bellissimo e siamo riusciti a rintracciare parenti, a vedere la chiesa dove i miei bisnonni si sono sposati, dove mia nonna è stata battezzata e anche la casa dove è nata. E ‘stato uno dei giorni più felici della nostra vita nel quale abbiamo avuto anche tristi notizie: mia nonna era stata ricoverata in ospedale in Brasile. È molto difficile da descrivere, ma quel luogo, la città da cui è nata ci ha dato la forza per continuare e andare avanti. Lungo i 1000 km nel percorso di ritorno alla nostra piccola città abbiamo vissuto molti momenti di preghiera, fede, emozione e soprattutto di unione. C’erano molte persone coinvolte, molte molte che neppure conoscevo, pregando e sperando. E ha funzionato!
In 55 giorni abbiamo avuto la cittadinanza nelle nostre mani. Il nostro bagaglio in Brasile ora conteneva documenti e fotografie di un peso e un valore incommensurabile che sarebbe valso la pena solo potendolo condividere con mia nonna. E ci siamo riusciti!
Lei sta bene, a casa e molto felice con le sue figlie e la nipote italiane.

Grazie mille Carmen Lucia per aver reso la nostra cittadinanza una realtà!

Con grande affetto, Mariana, Terezinha e Luiza Anselmi.